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sabato 15 marzo 2014

www.gennarocanistro.it il nuovo sito


www.gennarocanistro.it





E' on line il mio nuovo sito www.gennarocanistro.it, sarà il sito di riferimento per le mie pubblicazioni future.

lunedì 3 marzo 2014

Io sono solo!

Questo post lo dedico agli adolescenti, dopo aver assistito ad una lite tra una madre e suo figlio adolescente, che se ne uscito sbattendo la porta urlando ..IO SONO SOLO!!
Quante volte ci siamo posti davanti questo interrogativo?, Penso che sia quasi una certezza che nella vita almeno una volta abbiamo provato questa sensazione. Se mi sono fermato e ho analizzato questa sensazione e per scriverla, sicuramente l’ho provata qualche volta in più. Ma nelle svariate riflessioni che ho fatto, penso che questa sensazione è parte di noi, una parte recondita del nostro animo che in certi momenti dobbiamo farla uscire fuori, perchè così facendo possa mettere in luce la nostra vulnerabilità. La presa di coscienza di questa sensazione ci fa capire che l’ essere umano è un “animale” sociale, ma che nello stesso momento non potrà mai vivere in perfetta armonía con i suoi simili proprio per la complessità del nostro profondo "io", dove le sensazioni sono principalmente frutto della nostra mente.

La fase adoloscenziale è piena di questi momenti, si pensa di avere il mondo contro, ma forse è proprio in quel momento che si sta formando e maturando il nostro “io” con la sua "ombra", l’ unico vero compagno/nemico che ci conosce veramente e che ci accompagnerà per tutta la vita. L’ unico complice che conserva i pensieri più subdoli insieme a noi. Potremmo dire che l’ adoloscenza è la presa di coscienza del cambiamento, quello dove capisci che i tuoi pensieri stanno perdendo l’ingenuità, dove l’espressione del tuo profondo “io” si presenta e ti fa capire che non potrai più mostrarti totalmtente, e che ciò che mostrerai in futuro sarà solo apparenza. E tutto ciò che si mostrerà sarà sempre e solo apparenza, perchè dal momento in cui anche solo un minimo pensiero sarà tenuto nascosto, la conseguenza sarà la falsificazione della nostra immagine. E nel momento in cui familiarizzeremo e interiorizzeremo tale approccio, forse non ce ne siamo accorti ma abbiamo superato la fase adoloscenziale. Benvenuto nel mondo degli adulti!

venerdì 21 febbraio 2014

LE DISTORSIONI COGNITIVE E LE LORO CONSEGUENZE

Questo post, può approfondire il capitolo 8 del libro #PercorsoInverso, su come e perché i nostri Sentimenti prevaricano sulla Ragione.
Ho ritenuto opportuno parlare di questo argomento, per le caratteristiche comuni che hanno i casi che trattiamo. Tutti, hanno in comune la netta sconfitta della Ragione, con il sopravvento delle emozioni. E questo, perché, è proprio il nostro modo di pensare che influenza le nostre emozioni e quindi come ci comportiamo.
Sicuramente il nostro cervello non è fatto per seguire sempre la logica nel trarre conclusioni, e questo non è necessariamente un male. L’agire in modo impulsivo, senza troppi ragionamenti logici, spesso è infatti alla base di meccanismi importanti di sopravvivenza.
Pertanto le distorsioni cognitive, ossia le modalità di ragionamento che non seguono la logica, sono all’ ordine del giorno. A volte sono utili, ma molte volte ci possono indurre ad amplificare i danni, facendoci stare sicuramente peggio.
Di seguito Vi elenco le principali distorsioni cognitive che spesso caratterizzano il modo di pensare che hanno alimentato e non aiutato a risolvere le problematiche in questione:

- l’ INFERENZA ARBITRARIA, che porta a trarre conclusioni in mancanza di evidenze sufficienti. Questo spiega i tanti commenti stupidi che ci hanno rivolto, senza la benché minima conoscenza del nostro operato;

- l’ ASTRAZIONE SELETTIVA, che porta a concentrare l’ attenzione su aspetti particolari della situazione in esame, tralasciandone altri. Questo condizione è molto frequente nelle fasi iniziali di una vendita, dove non vengono accolte proposte più vantaggiose perché ci si sofferma su qualche particolare della trattativa, senza vedere il suo insieme;

- l’ ECCESSIVA GENERALIZZAZIONE che porta ad adattare conclusioni derivate da eventi isolati a svariate situazioni. Un esempio tipico di tale condizione sono gli stereotipi;

- MINIMIZZARE, che tende a ridurre l’ importanza delle situazioni. Questa è la condizione che porta conseguentemente a dare poca importanza alla gestione delle tempistiche;

- PENSIERO BIANCO O NERO che tende a catalogare le situazioni in una condizione o al suo opposto. Tale condizione non aiuta certo il compromesso.

- PENSIERO CATASTROFICO, è quello che ti fa gettare la spugna e non cercare soluzioni, perché pensi che tanto tutto andrà male e non ci sarà modo di uscirne.



CONOSCENDOLI, LI POTETE EVITARE

mercoledì 20 novembre 2013

Le conseguenze del tempo....

LE CONSEGUENZE DEL TEMPO... CHE PASSA.
Chi cerca il cambiamento deve vivere "l’ADESSO".
Dal momento che viviamo la nostra vita "ORA", è probabile che stiamo riscrivendo la nostra storia personale futura.
 Nel 1905 Albert Einstein pubblicava la sua teoria della relatività, demolendo tutti i concetti principali su cui si basava la concezione Newtoniana dell'Universo. Evidenziava inoltre la Non fluidità Universale del Tempo, vale a dire che il Tempo non è lineare ne assoluto, ma è relativo.
Oltre cento anni dopo non abbiamo fatto nostro questo aspetto della teoria di Einstein della relatività.
Questa mia non vuole essere una lezione di fisica, semplicemente porre l’accento su un tema fondamentale spesso trascurato, il tempo.
Un esempio è dato da chi ha subito un incidente. Tutti, dopo l’evento traumatico, rispondono che i pochi secondi che lo precedono, sembrano un lasso di tempo lunghissimo.
Un esempio ulteriore è quello dell’individuo che prende o perde la metropolitana e vive due vite diverse. Hanno fatto anche un film nel 1998 su questo aspetto Sliding doors (porte scorrevoli). Nel film hanno rappresentato bene cosa può significare il cambiamento nella vita di tutti noi, anche semplicemente arrivando prima a casa, piuttosto che dopo!
Conosciamo tutti la sensazione del Tempo che accelera o che rallenta; ma se ci abituassimo a osservare i nostri umori, scopriremmo che il nostro Tempo personale varia a secondo del nostro stato d'animo e delle esperienze che stiamo vivendo.
Tutto ciò serve a rappresentare un aspetto che ritengo fondamentale.
Il nostro vissuto è "ORA, ADESSO".
Qualsiasi cambiamento apportato "ORA" alla nostra vita può portare dei cambiamenti significativi tali da essere completamente diversi da quelli realizzati cercando il cambiamento in momenti differenti.
Spesso incontro delle persone con problemi economici. Il più delle volte dopo una analisi attenta e rigorosa delle soluzioni, quasi sempre condivisa, le stesse persone spostano in avanti qualsiasi decisione perché diventano prede del proprio umore negativo. Così facendo alimentano il loro percorso negativo. Alimentano il vortice di negatività in cui sono caduti, facendo si che al male si aggiunga il peggio.
Bisogna invece vivere il cambiamento e viverlo "ADESSO", solo così si cambia il proprio futuro.

sabato 26 ottobre 2013

Le nostre azioni sono dettate dal nostro comportamento dogmatico

In tanti pensano che oggi siamo più liberi rispetto ad ieri, ma dal momento in cui la nostra tendenza a ricercare delle regolarità e a imporre leggi alla natura, non è cambiata, e continua in maniera diversa come ieri, è solo una vana illusione. Non ci si rende conto che proprio tale fenomeno conduce al comportamento dogmatico, quello che ci intrappola a pensare al giusto, senza capire che per combattere i mali che ci affliggono quotidianamente, dovremmo meglio capire noi stessi e la struttura del nostro pensiero, e invece siamo sempre più incapaci di riuscire a vedere le cose che appaiono in superficie.
Ecco perché reagiamo ad un informazione non in base al suo valore logico, ma alla struttura che la circonda e al modo in cui si relaziona col nostro sistema socio-emozionale. 

Quindi, perché meravigliarsi dell' indifferenza?

sabato 12 ottobre 2013

Il Tempo....quello perduto non si potrà comprare


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Dedico questo articolo a tutte le persone che non hanno il TEMPO.

Vi delucido un attimo del perché di questa dedica, ispirato anche da una coincidenza temporale di due avvenimenti.  Recentemente ho sentito alcuni amici, che avevano scaricato il mio ebook #PercorsoInverso, per chiedergli cosa ne pensavano. Ma purtroppo la risposta di entrambi è stata la stessa, che non avevano avuto il tempo di leggerlo, e l’ altro avvenimento è per quello che ho ascoltato dalla trasmissione di Report del 07 Ottobre, quando ho sentito che il tempo sta divenendo sempre di più un bene di scambio. 
A questo punto potreste chiedermi: “E allora?". 
Ipotizziamo che non esista più la MORTE così come non esistesse il TEMPO, ma non per tutti, e che c’ è un prezzo da pagare, a discapito pure degli altri che non lo possono pagare. Cosa pensereste? 
Il tempo, forse è l’ unica forma ineliminabile delle realtà individuali. Per me Il tempo indirettamente è arbitro della nostra libertà. 
Qualcuno potrebbe replicare anche in maniera filosofica che il tempo non esiste, che è solo una dimensione dell’anima. E anche in tal senso, rispondo che proprio perchè il TEMPO non esiste che gli do tanta importanza, perchè come elemento non sta mai da solo, ma è un elemento accompagnatore e misuratore di tanti altri elementi, come ad esempio il nostro cambiamento.
E dopo tutte queste parole, volendo anche ironizzare mi potreste chiedere: "Ma perchè tu hai capito che cos’ è il Tempo?", "Allora ce lo descrivi?", Ecco allora che andrei in difficoltà, e potrei dire, come disse Sant’ Agostino: "Che se nessuno me lo chiede lo so, ma se dovessi spiegarlo a chi me lo chiede non lo so.” Al massimo potrei rispondere con una serie di pensieri o meglio immaginazioni. E ne penso ad una in particolare fatta recentemente al mare con l’estate ormai bella che andata. Salendo le scalette delle dune di Sabaudia, verso la fine, ho avuto quasi un richiamo a voltarmi, così mi sono girato, rimanendo incantato dalla quiete del paesaggio, e il tempo s’ è fermato per un attimo ed ho pensato che tutto questo non era per sempre. 
Ecco, avrei voluto fermare il tempo per non smettere di assaporare quella sensazione e non so il perché ma nello stesso istante mi venne in mente il vecchio Tullio, forse proprio perché mi ricordava come assaporasse gli attimi, ed in special modo una frase che diceva spesso: 
"Ah, Genna' se potessi fermare il tempo, il resto e' niente. Se tutti pensassero come me, che sanno che il conto alla rovescia e' iniziato, il caffè lo prenderebbero solo seduti pensando solo a gustarlo co' sto’ paesaggio". Finendo poi con una risata. In quel momento sarà stato per l' età, il mio correre a senso unico, non riuscivo a percepire oltre quelle parole, se non carpendo una vena di sofferenza per il male in corso. Oggi, riesco a comprendere, che non era la sofferenza a parlare ma uno stato di coscienza del valore che dedichiamo al nostro tempo, quello che ci fa vivere. Tutto il resto e' noia!!!
Ci sono cose che non si possono comprare, o meglio non si potranno comprare più.

martedì 8 ottobre 2013

UN' UTOPIA LA LIBERTA' E LA GIUSTIZIA

Dalla pagina Facebook del libro Percorso Inverso


Recentemente ho letto su Facebook che l’uomo è nato libero e poi vive dappertutto in catene. 
Nella nostra società, penso, o forse mi sto rassegnando, che  le catene fanno parte del bagagliaio umano. I valori che siamo capaci di assorbire e di amare rappresentano di per sè una forma di schiavitù. Quindi se per noi stessi, siamo schiavi, non ricercando l’ amore per la giustizia e la libertà, perchè dovremmo meravigliarci di vedere o addirittura assoggettare altri essere umani in schiavitù? 
Spero di spiegarmi meglio con quello che dirò di seguito.
Se vi chiedessi, che cos’ è la famiglia? Lo stesso legame non rappresenta una catena? 
Sicuramente, qualcuno obietterà subito che sto stravolgendo un concetto, o ancor di più che la famiglia per me sia una catena. Ma quello che invece voglio sottolineare è che i sentimenti creano inevitabilmente delle catene. Non una volta ho sentito difronte anche a soprusi e ingiustizie: “Ah si nun tenesse famiglia, farei ‘na pazzaria”. 
Allora perchè ci facciamo avvelenare le nostre terre, e la nostra indignazione non va oltre un post su facebook? Come agiscono “i nostri sentimenti”? 
Con un altro “sentimento iniettatoci, LA RASSEGNAZIONE.